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Un'associazione - la Basket Beats Borders - ha portato giovani donne libanesi, palestinesi e siriane a cimentarsi e a vincere nel basket
Il campo profughi di Shatila fu creato nel 1949 a Beirut, in Libano, per offrire rifugio a 3000 persone in fuga dal loro paese e dalle violenze delle forze sioniste. Quelle persone in fuga non avrebbero mai più rivisto la loro terra: la Palestina. Oggi, in quello che è diventato un quartiere della periferia di Beirut, vivono circa 20mila persone: libanesi, siriani, palestinesi e migranti. Vivono in condizioni malsane, senza accesso all'acqua potabile, all'elettricità e a spazi pubblici nei quali incontrarsi, divertirsi e giocare.
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