Christians in Iraq after Isis

"La mia missione è qui, tra queste persone in difficoltà", dice Jalal Yako, padre della Congregazione dei Rogazionisti di Messina. Nel quartiere popolare dello Shiqaq, a Qaraqosh, nel Kurdistan iracheno, Jalal vive con i cristiani che hanno scelto di ritornare, dopo tre anni di sofferenza e di esilio. La maggior parte di loro è fuggita due volte: nel 2006 dopo le persecuzioni dei cristiani a Bassora e Baghdad e nel 2014 quando l'Isis ha conquistato la piana di Niniveh e i territori a maggioranza cristiana. "Siamo scappati a piedi, di notte il 7 agosto 2014 quando l'Isis era alle porte di Qaraqosh", ricorda il sacerdote. Jalal ha vissuto diciotto anni in Italia, ha il passaporto italiano ma ha scelto di restare in questa zona disagiata, senza acqua e elettricità per assistere i poveri e i bambini orfani. E' un prete umile, semplice. "A volte mi sento solo", dice, "ma qui c'è molto da fare".

This reportage was realised together with journalist Sara Manisera.
Published here: Credere, Jesus Magazine.

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